La storia di Lynn

Coolidge, Arizona
Una madre a cui piace viaggiare e vivere all’aria aperta
Dettagli sulla procedura:
Età al trattamento:54
Medico:Dott. Rick Sue, Banner Medical Center, Phoenix, Arizona, USA
Data della procedura: settembre 2018
La vita prima delle valvole Zephyr®
Prima della BPCO e dell’enfisema ero una persona molto attiva. Mi è sempre piaciuta la vita all’aria aperta: andavo sugli sci, in campeggio e a pesca. Sono stata cresciuta nell’Idaho, uno Stato rurale, da una famiglia di minatori, e passavamo la maggior parte del tempo fuori casa. Andavamo a un ruscello vicino e costruivamo piccole dighe o altalene sugli alberi, oppure giravamo in minimoto o in motoslitta.
Crescere in una città mineraria aveva i suoi vantaggi, ma significava anche andare a scuola in prossimità delle raffinerie. A volte il fumo che riempiva l’area giochi era così tanto che non potevamo fare ricreazione fuori. La diagnosi di BPCO ed enfisema risale al 2008, quando avevo 44 anni. Secondo i medici, anche se avessi fumato un pacchetto di sigarette al giorno per tutta la vita i polmoni non si sarebbero ridotti in quelle condizioni così precocemente, se non fossi stata esposta ai fumi delle raffinerie quando ero bambina.
All’epoca vivevo nel Nevada, dove gli inverni sono molto rigidi; prendevo sempre bronchiti ed è stato così che è arrivata la diagnosi. Respirare era diventato difficile già nel 2010. Bastava espormi all’aria fredda del mattino per andare al lavoro per avere problemi di respirazione. Nel 2011, per fuggire dal freddo, mi sono trasferita più a sud, in Arizona. È stata una decisione difficile da prendere, perché mio marito è dovuto restare nel Nevada per il lavoro, ma i miei polmoni non tolleravano più l’aria fredda.
Nell’autunno del 2015 il mio medico mi ha rimandato da uno pneumologo, dal quale ho scoperto che la mia BPCO/enfisema era in stadio terminale. Mi è stato detto che mi sarebbero rimasti 5 anni, a essere fortunata. Sentivo che il mio mondo stesse crollando. Ho le mie due nipoti in affidamento esclusivo per le quali sono una mamma; all’epoca la maggiore era appena a scuola materna, ma le mie prospettive non erano buone. Già nel 2016 ero obbligata a usare l’ossigeno per sopravvivere. Lo pneumologo mi ha suggerito di mettermi in lista di attesa per un trapianto, ma non mi sentivo pronta per quell’odissea. In pochissimo tempo la situazione è precipitata: non potevo prendermi cura delle bambine e non riuscivo più a riconoscermi. Non riuscivo a fare le pulizie né a cucinare, tantomeno fare volontariato a scuola. La malattia mi stava strappando via tutto quello che mi era più caro. Sono entrata in depressione. Non è facile sapere che stai per morire e preoccuparti di chi crescerà i tuoi bambini quando non ci sarai più.
Durante una delle visite nell’estate del 2018, il mio medico fissò l’appuntamento successivo due mesi dopo; gli risposi che non ero sicura di arrivarci. È stato allora che mi ha presentato il dott. Sue per discutere del trattamento con le valvole Zephyr. Il dott. Sue ha programmato l’impianto in meno di una settimana.
La vita dopo le valvole Zephyr®
Le valvole Zephyr sono state una svolta. I risultati sono stati istantanei: dopo la procedura, appena mi sono svegliata ero già in grado di fare un respiro profondo. Mentre recuperavo, ripetevo: “Riesco a respirare, è così bello”. Ero estasiata, non riuscivo a smettere di sorridere. Credo di avere avuto un sorriso stampato in faccia per tutta la prima settimana dopo la procedura!
L’impianto è andato senza problemi. Il giorno dopo ero già seduta a giocare con il cellulare e non vedevo l’ora di tornare a casa e farmi una bella doccia calda.
È passato un mese da allora; respiro molto meglio e sto tornando alla mia vita di sempre. Ho portato le bambine a una fiera e non ho dovuto portarmi appresso l’ossigeno. Ora riesco a fare tutte quelle piccole attività che si danno per scontate fino a quando non si sta male, come le pulizie domestiche e aiutare le bambine a fare i compiti.
Le valvole Zephyr sono state un’opzione molto più semplice rispetto al trapianto. Le valvole Zephyr sono state un’opzione molto più semplice rispetto al trapianto. Porterò le bambine a un parco marino e insieme a mio marito andremo tutti a pescare in campeggio, con la tenda a otto camere che ha comprato. Sono tornata a vivere!
Per la prima volta da più di 2 anni non vivo più con la paura di abbandonare le mie figlie. Anche se non è una cura, questo trattamento mi ha restituito la cosa più preziosa del mondo: il tempo.